Quella che nel gergo comune chiamiamo erbaccia prende il nome di pianta infestante: non è dannosa per l'uomo ma partecipa al danneggiamento dei campi coltivati con spiacevoli ripercussioni sul buon esito delle coltivazioni; si diffondono attraverso i loro semi in quei luoghi dove, per esempio, viene a mancare il terreno fertile.
Anche l'umidità può cagionare l'insorgere di piante infestanti, così come la mancanza di calcio nel terreno o i ristagni di acqua favoriscono la presenza di particolari tipi di erbaccia. Si distinguono le piante infestanti annuali (fruttano da semi) da quelle perenni che restano sul terreno per alcuni anni riproducendosi in maniera vegetativa.
Esse possono insorgere anche nei luoghi dove sono state fornite le giuste attenzioni alla coltura e in tal caso la prima cosa da fare è far sì che esse non originino semi, responsabili della larga diffusione delle erbe infestanti; ecco che si rivela utile tagliarle frequentemente ed estirparle con le mani togliendole dal terreno. Lo scopo è dunque quello di impedire la germinazione dei semi delle erbacce tramite i quali si dà origine a nuovi infestanti.
Queste ultime si alimentano a scapito della coltura, diminuiscono la qualità della produzione e agevolano l'incremento dei parassiti; pertanto è importante controllare periodicamente lo stato del terreno, pulire le macchine agricole e accertarsi della purezza del seme che talvolta può risultare contaminato dalle infestanti.
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